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il can-can della notizia

Un amico mandandomi alcune foto del circo, non di quelle che ritraggono gli artisti in pista, ma foto “banali“ di vita quotidiana, mi scrive:
“ma quanta bella, sana e pulita gioventù c'è nel circo e la gente non lo sa! per quanto pattume si possa versare anche su questi giovani , loro restano puliti , e questa è un'altra bellezza di questo mondo pieno di trabocchetti che è il nostro Circo “.
Mi ha colpito questa espressione, anche se non ho decifrato i trabocchetti di cui accennava. Era appena passato il ciclone mediatico della storia del Circo Marino dei Piranha che ci ha fatto sentire un po’ tutti sotto accusa.
Come al solito gran can-can alla notizia e poi più nulla, così tutte le supposizioni, illazioni, dubbi e pregiudizi che si sono disseminati nell’opinione pubblica rimangono a covare fino alla prossima notizia scandalistica, a conferma della precedente; se nel mezzo fosse successo tutto il contrario non interessa.
Infatti, i legali del Circo in questione hanno fatto sapere che è "Crollato l'impianto accusatorio a seguito di due ricorsi al Tribunale del Riesame di Salerno”, ma giornali e Tv, come era prevedibile, hanno taciuto.
Ad un giornalista che mi aveva chiesto un parere avevo risposto così:  “Una notizia di cronaca, immagini di squallore trasmesse in tv, tanti interrogativi in cerca di risposte; e le risposte arriveranno dalle autorità competenti che esamineranno il caso nella ricerca della verità dei fatti. C’è una verità, che non è però quella del Circo Marino, ma di tanti altri complessi come quello e di tante famiglie che da generazioni vivono con quel mestiere scritto nel loro DNA. Il circo di piccole e medie dimensioni sta vivendo un periodo difficile, un po’ per le generali difficoltà congiunturali, un po’ per l’emarginazione in cui è costretto a vivere. L’arrivo del circo era l’«evento» di un paese o di una città… … piantava nel centro, si annunciava con manifesti e parate; adesso per il circo c’è solo la periferia, quando non è la discarica o un più deciso «non c’è posto». Purtroppo la logica dell’umano genere è che l’emarginazione crei ancor più emarginazione, ed il degrado generi degrado: alla periferia del circo succede ciò che succede alla periferia di qualsiasi città come Milano o Napoli. Ma c’è un’altra considerazione da fare: è possibile che l’uomo per divertirsi, invece di cercare il bello, cerchi il truculento? Il genere horror non è un invenzione del circo, purtroppo per sopravvivere si è costretti ad andare dietro alle richieste del mercato”.

E’ vero anche che chi sta al centro della città ed ha a cuore il bene comune dovrebbe sentire la responsabilità di cosa avviene in periferia… il degrado, dicevo, genera degrado e ciò che brutto e malefico non si sfoga verso la campagna, ma verso il centro.  Questo vale per gli abitanti di Milano, di Napoli, come per gli “abitanti” della Città Circo. Dobbiamo saper vigilare, dobbiamo non lasciare soli chi vive una difficoltà più accentuata, dobbiamo stargli vicino o più evangelicamente dovremmo dire di “farci prossimo”.

EDITORIALE In Cammino 2008-2